Si è conclusa il 31 Ottobre la seconda Mostra organizzata dallo Studio d’Arte Il Doppio Creativo nella quale le allieve e gli allievi dei Corsi di Pittura hanno esposto le loro opere pittoriche sul tema “Memories”. Un evento che ha visto partecipare, nella veste di Presidente della Giuria che ha esaminato e poi scelto le opere vincitrici della Mostra, il Prof. Aldo Serafinelli, storico dell’Arte, e consulente istituzionale di alto livello.
Opera fuori concorso di Cristina Sozio. “Era domani quest’oggi che diventa già ieri”. Olio su tela Cm.50×70.
Un ringraziamento di vero cuore a tutti i partecipanti che hanno contribuito con la loro presenza a dare la giusta considerazione alle Allieve ed agli Allievi per il lavoro svolto durante le lezioni dei miei Corsi di Pittura.
Un percorso Artistico ricco di contenuti sia tecnici che umani.
Vi aspettiamo sempre con la nostra massima disponibilità alla prossima Mostra che organizzeremo nel prossimo mese di Marzo 2025.
Grazie. Cristina Sozio. Maestra di Pittura.
Le opere di Elisa e Carla sono state selezionate dai componenti della Giuria di Critici d’Arte ed è stato loro assegnato il Primo Premio a pari merito. I dipinti saranno esposti e visibili per 15 gg. nella vetrina su strada del nostro Studio d’Arte dei Via dei Banchi Vecchi n.10 in Roma.
Le Opere Esposte
Critiche a cura della Dott.ssa Chiara Smeraldi e della Dott.ssa Valentina Graziani.
Una porta si apre e ci lascia intravedere un interno domestico, come il voyerismo così diffuso nella
pittura moderna olandese. Un sentimento familiare emerge guardando l’opera: immagino il caldo
dell’estate, il fresco delle mattonelle e la noia del primo pomeriggio. Attraverso il pennello
l’autrice è stata in grado di rendere perfettamente questa intimità. Magistrale il riflesso
dell’esterno sul pavimento della casa, che sembra richiamare la calura estiva che invade gli spazi
domestici, in questa osmosi tra interno ed esterno. Ottimo anche l’accostamento di colori, intensi
ma non abbaglianti, profondi. Interessante anche la resa delle consistenze, specificatamente le
pieghe del copridivano, animate da un tocco di verde smeraldo, che sembrano amalgamarsi alle
mattonelle, mentre il ragazzo scivola via.
L’opera di Carla Busato Barbaglio riesce perfettamente a trasmettere il fascino e
l’eleganza intramontabile di Parigi. Il potere evocativo del dipinto è così forte che
osservando l’opera ci si sente rapiti e catapultati al suo interno.
E Voilà, tutto ad un tratto non siamo più a Roma ma siamo lì nella Parigi
ottocentesca, nella ville lumière: tra bistrot, cabaret e boulevard. Il tavolino
all’esterno ci invita a sederci e a goderci l’atmosfera di quello che forse è un locale o
un ristorante. Ad incorniciare questo angolo di strada parigina c’è poi un bellissimo
balconcino in ferro battuto da cui escono con rapidi tocchi di colore dei fiori rossi.
Anche l’autrice del dipinto si è calata perfettamente nell’atmosfera visto la
padronanza della tecnica impressionista. Chissà se all’interno di questo caratteristico
locale non possiamo trovare Monet o Renoir… non ci resta che immaginare e
continuare a sognare!!
“La Campana” di Roberta Testoni è un’opera intima e delicata in cui ognuno può
riconoscersi. Pochi ma incisivi elementi all’interno della composizione: solo la
bambina e il suo gioco. Anche la palette di colori non lascia spazio a distrazioni con
colori contrastanti o accesi ma predominano tonalità tendenti al grigio o ai colori
pastello (ad eccezione dei calzini rossi che si intravedono dalle scarpette). La
prospettiva ascendente ci permette di entrare nel quadro per identificarci in quella
bambina che salta. Tutte le scelte compositive sono perfettamente studiate per
creare un’atmosfera nostalgica legata all’infanzia, quando la semplicità di un gioco
come la campana bastava per riempire interi pomeriggi di gioia e spensieratezza.
La nutella è la protagonista dell’opera di Paolo Delfino. Si presenta a noi come una
vera regina, trionfando al centro dell’opera. Tecnicamente ben eseguito, con
morbide e distese pennellate. Il gioco di simmetrie e il dualismo tra la parte a colori
e il bianco e nero accentuano la dimensione senza spazio e tempo che caratterizza
questo soggetto. Così come Andy Warhol fece con i barattoli di zuppa Campbells
anche il nostro autore rende eterno il barattolo di Nutella trasformandola quasi in
un’icona sacra, immediatamente riconoscibile da ognuno di noi ed immediatamente
evocativa di momenti legati al passato o in attesa di verificarsi nel futuro.
Un vaso di fiori è immerso in uno sfondo vivace, che sembra quasi richiamare le composizioni del
pittore francese Matisse. Possiamo scorgere nella pennellata il movimento stesso del pennello, in
maniera espressiva. Il rosso profondo accostato al viola richiama le proposte cromatiche dei
Fauves francesi, mentre la pennellata frastagliata ben si accorda ai petali delicati dei fiori,
rendendone la morbidezza. Un bel gioco di consistenze e di colori anima la superficie pittorica.
Il ritratto di questa giovane donna ci colpisce subito per i colori accesi e stridenti che
nella loro forza e potenza ci ricordano le opere dell’espressionismo. L’oro
predominante unito a dei colpi di rosso avvolgono il volto femminile in un’atmosfera
seducente e preziosa. Lo spettatore, attirato dallo sguardo penetrante della giovane
donna, non può far altro che lasciarsi avvolgere dalla dimensione fantasmagorica e
dall’esplosione di luce che l’opera emana.
Intimo, privato ma allo stesso tempo familiare appare l’immagine dipinta: un ricordo personale ma
universale, l’amore materno. Immersi in un blu profondo, le due figure inondano la tela con la loro
dolcezza. La scelta di questo decorativismo e il ripetersi di queste spirali, richiama il preziosismo
della pittura dell’austriaco Klimt, che ne “Le tre età della donna” ci aveva regalato un simile
momento di dolcezza materna. Ottimo l’accostamento dei colori, particolarmente nel blu che
esaltando la chioma della figura femminile la rende lucente.
Molto intimo questo dipinto dedicato ad Arsiero, comune della provincia di Vicenza.
I toni accesi delle case ed il contorno nero che percorre il dipinto ricordano i
paesaggi altrettanto intimi di Kandinsky nel suo periodo pre-astratto. Interessante la
sovrapposizione dei piani, lo sguardo infatti percorre il paesaggio a partire dal
monumentale cipresso in primo piano, si perde tra le casette colorate e la chiesa con
il suo campanile, si immerge nelle fronde degli alberi, per poi terminare nella
montagna in fondo che, come un’amorevole madre, sembra accogliere e proteggere
l’intero luogo. Tutto contribuisce a creare un’atmosfera amena tipica di quelle
località in cui il tempo sembra scorrere più lento e l’uomo può ritrovare il contatto
intimo con la natura.
Come potrebbero incontrarsi le sculture del Bernini con i dipinti del Botticelli? Ebbene in questa
tela i due mondi sembrano guardarsi, o meglio intravedersi. L’autrice ha reso uno scorcio romano,
tra i suoi graffiti, i suoi artisti e le sue saracinesche vissute. Ottima la resa delle consistenze, come
la ruvidità del muro e la superficie della saracinesca mentre armoniosa è la scelta della palette. La
pennellata è chiara e nitida, in una resa definita di questo angolo di strada.
Untitled é un’opera di una giovanissima pittrice ma giá con molto talento. Lo si
percepisce dalla palette caratterizzata da colori contrastanti che delineano e
avvolgono questi due amanti. Da uno sfondo nero emerge questa coppia che si stringe in un passionale abbraccio. Non si può non pensare ai corpi di Egon Schiele,
sia per il tipo di pennellata viscosa e tagliente, sia per il modo in cui queste due
figure si amano. L’abbraccio è così forte e intenso che i due amanti sembrano
fondersi l’uno nell’altro diventando un corpo solo.
In questo ricordo di luce, una dimensione onirica sembra emergere dalla tela. Come le prime
fotografie lavoravano sull’impressione della luce sulla pellicola, qui l’autrice lavora in senso
opposto, ricercando nelle zone d’ombra la sostanza delle figure. Un ritmo emerge dalla tela: le
forme sembrano generarsi per fondersi in un flusso continuo. Quasi espressionista l’accostamento
di colori forti, come il celeste e il rosso, che creano comunque un risultato armonioso.
L’opera di Anna Cavallo è un ritratto dell’icona del Glam Rock. L’autrice riesce a
restituirne il fascino glam attraverso il colore giallo/oro scelto per l’incarnato del
cantante. Il giallo acceso e stridente si unisce a tocchi graffianti di rosso e
dell’arancio dei capelli. Anche se il colore nello sfondo si fa più cupo, le pennellate
sovrapposte in modo veloce e tagliente non lasciano tregua. Interessanti i colpi di
luce oro usati per realizzare i contorni del volto e per staccarlo ancor di più dal
secondo piano. La star sembra infatti venire verso di noi, ci guarda in modo diretto e
sfrontato mostrando tutta la sua personalità sfavillante, mutevole, sgargiante che lo
contraddistinse.
La dimensione della pittura si riproduce in un contro circuito con la realtà: i cavalletti, le tele, i
colori e i pennelli che popolano uno studio d’arte diventano ora protagonisti della tela, e non
solamente i suoi strumenti alleati. L’autore ha reso con uno spiccato realismo la realtà dello studio,
rappresentando non solo i suoi strumenti, ma anche l’impegno del pittore stesso. In primo piano i
pennelli dominano la scena, con le loro setole soffici e rigide allo stesso tempo. Il pittore impugna
il pennello, con fare concentrato i suoi occhi si stringono e le sue sopracciglia si curvano, mentre
sullo sfondo una tavolozza colorata anima il tutto. Una solida rappresentazione di una realtà densa
di difficili scorci da rappresentare, resa in maniera ottima.
In questa spiaggia selvaggia bagnata dalle acque cristalline del mare il nostro
sguardo si perde verso l’orizzonte. Solo in un secondo momento ci accorgiamo delle
due figure dipinte in primo piano ma un po’ defilate. Chi saranno questi personaggi?
Il titolo dell’opera ci suggerisce che si tratta dell’eroe Omerico Ulisse e della
bellissima Nausicaa, figure legate ad un’epoca lontana ma sempre attuali. L’eroe
Ulisse è nudo e distrutto dalle fatiche di un viaggio interminabile, è quanto più
lontano ormai dall’essere un eroe ma Nausicaa non ha paura di questo sconosciuto
naufrago e rappresenta la donna che accoglie e cura. L’opera ci restituisce la
delicatezza e dolcezza del momento rendendoci spettatori di questo fatale incontro.
Questo delicato disegno su carta ci mostra un bellissimo nudo femminile realizzato
con gessetto bianco su cartoncino scuro. Interessante questa scelta dei materiali,
grazie al gessetto bianco la figura sembra emergere dal fondo come un bagliore di
luce. La posa che la ritrae seduta, accovacciata su se stessa, con il volto poggiato sul
ginocchio e lo sguardo rivolto verso il basso, ci fa entrare in un’atmosfera intima
dove i protagonisti sono i pensieri della donna e il suo mondo interiore.
In “Memorie Materiche” é rappresentato un volto di una giovane donna dai grandi occhi profondi che guardano con sospetto o curiosità qualcosa alla nostra destra.
Bella la pennellata materica e dinamica e originale uso della foglia oro che troviamo come punti luce nello sfondo ma che soprattutto caratterizza il volto della donna rendendolo ancora più luminoso e seducente.
In quest’opera Daniela Putignano rappresenta un particolare del mercato siciliano la
Vucciria. Attraverso una sapiente scelta prospettica di visione dall’alto e al taglio
fotografico della composizione, siamo catapultati su questo bancone in cui vari tipi
di pesce si affollano. Gli spessi contorni neri incastonano una bellissima pennellata
ampia e materica che contribuisce a dare dinamismo e profondità all’insieme.
L’autrice riesce a trasmettere attraverso queste scelte pittoriche l’atmosfera vivace
del tipico mercato siciliano.
I monti dell’Himalaya svettano sulle nuvole come in una visione lontana. Un’alba o un tramonto
colorano di rosa parte delle imponenti montagne, mentre in primo piano prevale il blu della notte.
Interessante la successione di piani, fino a raggiungere in lontananza delle nuvole eteree che
abbracciano le punte svettanti. L’autrice ci ha reso partecipi della ‘sua’ Himalaya, riportandoci la
sua personale visione. Ottimo l’accostamento di colori, la profondità del blu notte con la
sfumatura più chiara di celeste, il tutto coronato da un rosa aranciato, delicato.
Un volto emerge da lembi di colore, sfumato ma allo stesso tempo con uno sguardo magnetico.
Quali saranno queste molte vite? Quelle che forse possiamo percepire dalla stratificazione dei
colori, dal blu petrolio al marrone chiaro, che richiamano quasi la forte corteccia di un albero?
L’autrice, con la fluidità del suo pennello, ha reso delicati ma nitidi i contorni del corpo femminile,
in contrasto con la ruvidità dello sfondo. Interessante l’utilizzo del colore: la punta di bianco che
rende gli occhi vivi, presenti ed ipnotici, il blu petrolio che risalta la chiarezza dell’incarnato, il tutto
reso prezioso anche dall’utilizzo della foglia d’oro.
Dal 1977 quanti ricordi!
Nasce allora la manifestazione culturale organizzata dal comune di Roma in diversi luoghi monumentali della capitale, durante l’estate.
Abbiamo tutti noi agés vissuto nella nostra giovinezza questa novità, con grande entusiasmo.
Nell’opera di Domenico Camaioni passa immediatamente la sensazione di folla festante, multicolore, toni caldi come il sole estivo, figure a malapena riconoscibili nella stilizzazione geometrica, ma efficaci nel trasferire la sensazione di condivisione gioiosa di belle sensazioni.
Domenico conferma la sua struttura artistica di neo-futurista.
Il passo geometrico è qui stemperato dall’assenza di linee scure di demarcazione tra una sezione e l’altra del “mosaico” di colori festanti.
Riferimenti a Fortunato Depero del quale Domenico resta un grande ammiratore.
(Cristina Sozio)